Il futuro dell'economia mondiale è la deglobalizzazione

Da anni ormai le aziende con catene di approvvigionamento multinazionali complesse sono alle prese con costi imprevisti. Prima c'erano i dazi applicati a diversi elenchi di prodotti e fonti di importazione con poco preavviso, poi La pandemia, con i suoi lockdown e le estreme restrizioni di viaggio, è stata ancora più dirompente, come confermano le continue carenze presso i concessionari di auto e sugli scaffali dei negozi statunitensi ed Ora, il prezzo del petrolio e delle materie prime agricole è salito alle stelle e, con la Russia tagliata fuori dall'economia mondiale, c'è la prospettiva di una carenza prolungata di materiali industriali cruciali, tra cui nichel, palladio e neon.

Ciò sta costringendo le aziende a passare da un'enfasi sul "just-in-time" al "just-in-case", come ha detto il presidente della Fed di Atlanta Raphael Bostic in un recente discorso; Cioè, sono sempre più disposti a sacrificare l'efficienza per l'affidabilità.

I principali investitori stanno giungendo alla stessa opinione: la guerra in Ucraina "ha messo fine alla globalizzazione" vissuta negli ultimi decenni.

La conclusione: L'economia globale degli anni 2020 appare molto diversa dal mondo dei tre decenni precedenti, in modi che stiamo solo iniziando a capire, ma che potrebbero avere profonde implicazioni per la politica macroeconomica.